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Carregando... Hitler's Henchman (1996)de Guido Knopp
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Registre-se no LibraryThing tpara descobrir se gostará deste livro. Ainda não há conversas na Discussão sobre este livro. Il Terzo Reich non fu soltanto Adolf Hitler. Attorno a lui si mossero e agirono alcuni gerarchi, devotamente consacrati alla causa del Fuhrer e della Germania nazista: i fedeli paladini, i docili esecutori degli ordini del dittatore. Primo di questa galleria di ritratti è Joseph Goebbels. Genio della propaganda, tribuno del popolo, maestro della menzogna, è l'"incendiario" del Terzo Reich, vive i trionfi e le sconfitte di Hitler e rimane con lui sino alla fine. Segue, poi, Hermann Goring, il numero due del regime. Spaccone e megalomane, corrotto dal potere e schiavo della morfina, è un presuntuoso dilettante: in guerra fallisce clamorosamente con la sua Luftwaffe. E' il turno di Heinrich Himmler, il capo delle SS, il più potente dei "gregari" del Fuhrer. Pedante, opaco, incolore, è il burocrate dello sterminio: progetta e realizza con spietata efficienza l'assassinio di milioni di ebrei. Seguono, poi, Rudolf Hess, il prototipo del suddito totalitario, cui però non vengono mai conferiti poteri reali, e Albert Speer, l'"architetto" del Reich, il geniale regista dei trionfi hitleriani. Chiude la carrellata Karl Donitz, l'"ammiraglio del diavolo", gelido stratega e successore di Hitler, il curatore fallimentare delle rovine del Reich. ( ) Anche il peggiore re Artù della storia moderna aveva la sua tavola rotonda. Sedevano intorno ad essa i più fedeli cavalieri del Terzo Reich. Eccoli, secondo l'ordine adottato da Guido Knopp. Il primo era Joseph Goebbels, piccolo, storpio (è una definizione di Thomas Mann), misantropo, bugiardo, ma capace di infiammare le folle con le sue menzogne e le sue calunnie. Il secondo era Hermann Goring, ambizioso, vanitoso, gaudente: un « cocainomane corrotto» secondo Hitler, un «Nerone profumato» secondo altri. Il terzo era Rudolf Hess, coraggioso in guerra, devoto a Hitler come un cadavere, ma autore della più fantastica e spericolata «missione di pace » tentata durante la seconda guerra mondiale. Il quarto era Heinrich Himmler, schivo, grigio, ordinato, scrupoloso, ma privo di qualsiasi sentimento umano e scrupolo morale. Il quinto era Albert Speer, architetto, geniale regista dei trionfi hitleriani, instancabile organizzatore della macchina industriale tedesca negli anni della guerra, ma apparentemente convinto, sino all'ultimo giorno della sua vita, di essere stato un semplice servitore dello Stato. Il sesto era Karl Donitz, ammiraglio, «Rommel della guerra per mare », gelido stratega e capo supremo del Reich nel breve periodo fra la morte di Hitler e la resa senza condizioni. Profondamente diversi per formazione professionale e origine sociale i «cavalieri del Reich» avevano una caratteristica comune: credevano ciecamente in Hitler. Hess coniò per lui la parola'« Fiihrer ». Goebbels proclamò il dogma della sua infallibilità: «Il Fiihrer ha sempre ragione ». Goring giustificò le proprie azioni dicendo: «La mia coscienza è Hitler ». I sei cavalieri di Hitler formarono sotto la sua presidenza il consiglio d'amministrazione del Terzo Reich. Ma è lecito attribuire ad alcuni uomini l'intera responsabilità della storia tedesca fra il 1933 e il 1945? Quanti furono, insieme ai sei cavalieri del Reich, i volonterosi aiutanti di Hitler? Quanti tedeschi furono consapevoli delle malefatte del regime, assistettero passivamente alle persecuzioni ebraiche, furono testimoni, diretti o indiretti, del genocidio? Nel raccontare la vita di sei fra i più inquietanti protagonisti della storia del Novecento, Knopp non può astenersi dal porre queste domande a sé e ai lettori. E riesce a dare risposte che sono al tempo stesso documentate, serene, oggettive. Questo libro è una prova della maturità con cui gli studiosi tedeschi sanno contemplare e giudicare le pagine più terribili della loro storia nazionale. Anche il peggiore re Artù della storia moderna aveva la sua tavola rotonda. Sedevano intorno ad essa i più fedeli cavalieri del Terzo Reich. Eccoli, secondo l'ordine adottato da Guido Knopp. Il primo era Joseph Goebbels, piccolo, storpio (è una definizione di Thomas Mann), misantropo, bugiardo, ma capace di infiammare le folle con le sue menzogne e le sue calunnie. Il secondo era Hermann Goring, ambizioso, vanitoso, gaudente: un « cocainomane corrotto» secondo Hitler, un «Nerone profumato» secondo altri. Il terzo era Rudolf Hess, coraggioso in guerra, devoto a Hitler come un cadavere, ma autore della più fantastica e spericolata «missione di pace » tentata durante la seconda guerra mondiale. Il quarto era Heinrich Himmler, schivo, grigio, ordinato, scrupoloso, ma privo di qualsiasi sentimento umano e scrupolo morale. Il quinto era Albert Speer, architetto, geniale regista dei trionfi hitleriani, instancabile organizzatore della macchina industriale tedesca negli anni della guerra, ma apparentemente convinto, sino all'ultimo giorno della sua vita, di essere stato un semplice servitore dello Stato. Il sesto era Karl Donitz, ammiraglio, «Rommel della guerra per mare », gelido stratega e capo supremo del Reich nel breve periodo fra la morte di Hitler e la resa senza condizioni. Profondamente diversi per formazione professionale e origine sociale i «cavalieri del Reich» avevano una caratteristica comune: credevano ciecamente in Hitler. Hess coniò per lui la parola «Fuhrer ». Goebbels proclamò il dogma della sua infallibilità: «Il Fuhrer ha sempre ragione ». Goring giustificò le proprie azioni dicendo: « La mia coscienza è Hitler ». I sei cavalieri di Hitler formarono sotto la sua presidenza il consiglio d'amministrazione del Terzo Reich. Ma è lecito attribuire ad alcuni uomini l'intera responsabilità della storia tedesca fra il 1933 e il 1945? Quanti furono, insieme ai sei cavalieri del Reich, i volonterosi aiutanti di Hitler? Quanti tedeschi furono consapevoli delle malefatte del regime, assistettero passivamente alle persecuzioni ebraiche, furono testimoni, diretti o indiretti, del genocidio? Nel raccontare la vita di sei fra i più inquietanti protagonisti della storia del Novecento, Knopp non può astenersi dal porre queste domande a sé e ai lettori. E riesce a dare risposte che sono al tempo stesso documentate, serene, oggettive. Questo libro è una prova della maturità con cui gli studiosi tedeschi sanno contemplare e giudicare le pagine più terribili della loro storia nazionale. sem resenhas | adicionar uma resenha
Pertence à série publicada
Josef Goebbels, Hermann Goring, Heinrich Himmler, Rudolph Hess, Albert Speer and Karl Donitz. These were the men who smoothed Adolf Hitler's path to power and became the perpetrators of a reign of terror unparalleled in history. They were the supporters and executives at Hitler's regime, carrying out his orders with deadly efficency. This radical new assessment of power under the swastika reveals many unknown facts and gives a unique but disturbing glimpse behind the scenes of the Nazi state.an TV journalist and presenter Guido Knopp has unearthed a wealth of new material about the Third Reich. Based on meticulous research and countless interviews, this is essential reading for anyone interested in Hitler and the Second World War. Guido Knopp is Head of History and Current Affairs for ZDF, Germany's second national TV channel. He has written many award-winning TV documentaries and books, including 'Hitler's Children', 'Hitler's Women' and 'Hitler's Holocaust'. Não foram encontradas descrições de bibliotecas. |
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Google Books — Carregando... GênerosClassificação decimal de Dewey (CDD)943.086History and Geography Europe Germany and central Europe Historical periods of Germany Germany 1866- Third Reich 1933-1945Classificação da Biblioteca do Congresso dos E.U.A. (LCC)AvaliaçãoMédia:
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