Bruno Sperani (1839–1923)

Un romanzo sociale, che offre una panoramica sulle condizioni di vita dei contadini lombardi sul finire dell' 800 e lo fa attraverso gli occhi di tre donne molto diverse tra loro, ognuna delle quali affronta a modo proprio il destino ingrato che opprime la povera gente: Virginia sceglie la strada dell'egoismo e della manipolazione, l'impetuosa Cristina sfida le convenzioni in nome della passione ed infine c'è Maria, il personaggio più complesso ed interessante dell'opera che dietro una facciata di mitezza e rassegnazione nasconde un'insospettata grandezza d'animo. Sarà proprio da lei che sprizzerà la scintilla di speranza con cui si conclude il libro.
Lo stile è asciutto (quasi brusco) nei dialoghi e penetrante nelle descrizioni di personaggi ed ambienti, una sorta di Verga più sentimentale ed intimista
Non avevo mai sentito parlare di questa autrice ed è stata una felicissima scoperta, infatti il romanzo è breve ma molto coinvolgente grazie ad un ottima introspezione psicologica e alle atmosfere realiste e realistiche.… (mais)