Western

Generally, I do not care for stories that take place in a prison, but this is Elmore Leonard, so I figured I’d give it a try. I’m glad I did.

“Harold Jackson took a place at the end of the table. There were two men at the other end. Shifting his gaze past them as he took a bite of bread, he could see Frank Shelby and the mouthy kid and, opposite them , the big one you would have to hit with a pipe or a pick handle to knock down, and the skinny one, Joe Dean, with the beard that looked like ass fur off a sick dog.”

It’s Yuma prison, 1909, with two memorable characters surrounded by a nasty bunch of fellow prisoners and worthless guards, overseen by an eccentric, Bible-thumping warden. Throw in a handsome woman prisoner, and you have the makings of a page-turner. The interactions and dialogue between this mess of characters is what keeps you flying down the tracks to a most satisfying ending. Leonard sure knows how to spin a yarn.
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Elmore Leonard è un romanziere di successo; e dopo la lettura di questo suo libro, il problema diventa capire quale sia la chiave del successo nell’editoria 4.0. La storia è ambientata a Yuma ed ha gli ingredienti giusti: due detenuti diversi, l’apache Raymond San Carlos e il nero Harold Jackson, che stanno scontando la pena per omicidio; il cattivo Frank Shelby, un detenuto che detta le regole nella prigione; e il direttore del penitenziario, il signor Manly, che crede nella possibilitàdi recuperare i carcerati. Tra di loro una serie di comprimari, Norma, l’amante di Shelby, di cui è innamorato Fisher, il capo dei secondini. Un libro semplice, con una storia semplice, che potrebbe funzionare in maniera lineare, senza infamia e senza lode; ma la lettura è noiosa, eppure è un libro breve, dalle prime pagine si intuisce la fine, eppure è quasi un giallo, del fascino del west non c’è nulla; e addirittura Yuma, una leggenda, rimane sullo sfondo. In altri termini non un libro, ma un libretto,un romanzo di appendice, nonostante la casa editrice, nonostante la notorietà di Leonard; ma forse direi la seconda della controcopertina di Baricco che elogia al libro qualche dubbio me lo doveva far venire. ( )

What a blast. ( )