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Carregando... La pietra al collode Carlo Barbieri
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Registre-se no LibraryThing tpara descobrir se gostará deste livro. Ainda não há conversas na Discussão sobre este livro. Il commissario Francesco Mancuso ha deciso di lavorare a Ferragosto, mosso dalla convinzione che " a Palermo ad agosto non succede mai niente". Ma la pax agostana viene presto interrotta dal ritrovamento, nel sotterraneo di una chiesa, del cadavere di un uomo nudo, con una pietra legata al collo e giustiziato con un colpo alla testa che ne ha cancellato i lineamenti. Nel giro di pochi giorni il bilancio degli uomini uccisi con lo stesso rituale sale e il ritrovamento dei cadaveri nei cassonetti dell'immondizia sembra essere un chiaro messaggio agli investigatori. Le indagini ben presto si concentrano sul filone della pedofilia e sui segreti celati nell'insospettabile ambiente di istituti e fondazioni religiose. Con pazienza e determinazione, il commissario Mancuso riuscirà a fare luce sugli omicidi, anche se ad attenderlo vi è un amaro e inatteso finale. ( ) (Come inizia: )" Un altro che dice le stesse cose. Il commissario Mancuso fece un'orecchia alla pagina, appoggiò il libro sul tavolo, si alzò e andò ad affacciarsi al balcone del suo ufficio al secondo piano della Questura Centrale. In fondo alla piazza, oltre la foresta di palme, in posizione dominante e isolata, la mole massiccia del Palazzo della Regione cuoceva sotto il sole. Palazzo della Regione, Palazzo Reale, Palazzo dei Normanni. Nomi diversi per un luogo di potere ininterrotto da duemilacinquecento anni..." (Pag.33:) "... Quel corso sembrava senza problemi, qualcuno gli aveva pure detto che erano tutti uomini, e lui si era preparato una barzelletta piuttosto pesante da sparare proprio all'inizio del corso per scaldare l'atmosfera. Era salito sul podio e trenta secondi dopo era partito con la storiella. Stava per concludere con la battuta finale quando la vide... e si bloccò. Nell'emiciclo, in terza fila, c'era una bellissima ragazza che lo guardava seria seria, e si rese conto che l' "Isp.G.Esposito" era una ispettrice. Non riuscì a riprendere il filo, se ne uscì con un "Ma vedo che qui abbiamo delle signore" a cui la ragazza rispose "Signorina, commissario, e comunque può andare avanti, la barzelletta la conosco già" provocando risate generali. Lui commentò prontamente "L'obiettivo era farvi ridere e con l'aiuto dell'ispettrice Esposito ce l'ho fatta" e riprese a parlare senza finire la barzelletta..." (pag.42) "... Tutti gli occhi erano su di lui, si chiedevano chi fosse il pazzo che arrivava così sulla scena di un delitto, uno degli agenti aveva addirittura portato la mano alla fondina. Schirò alzò la mano: "Tutto a posto ragazzi, il commissario Mancuso arrivò" "Ciao Schirò" "Ciao Mancuso, hai fatto in un lampo. Mangano mi ha detto di tirarti subito dentro, cosa che io faccio con grande piacere, firmami una ricevuta che ti lascio il pacco e me ne torno in ufficio all'aria condizionata. Ma com'è che non sei in ferie?" "Perché sono un cretino, Schirò. Lo vedi: a lavorare sono rimasti i vicecommissari, i vice questori, tutti i vice. I capi dei vice sono al mare a sciacquarsi le palle, alla faccia mia che mi sono incastrato con le mie mani..." sem resenhas | adicionar uma resenha
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