Isabella Santacroce

Un libro privo di contenuti apprezzabili, vorrebbe scioccare ma si riduce a un compendio di volgarità gratuite e fantasie adolescenziali poco credibili, tra lo pseudo-goth e il sadomasochismo umorale. La visione del femminile è tendenzialmente degratata e degradante, il livello di maschilismo (e di auto-disprezzo) interiorizzato è alto. Lo stile è quello del barocchismo finto-intellettuale, grondante di orpelli e ostentazione che appesantiscono la lettura all'inverosimile. L'autrice vorrebbe porsi in antitesi alla visione cristiano-cattolica ma ne ricicla ampiamente l'immaginario e la retorica senza rendersene pienamente conto. Per adolescenti arrabbiate e in crisi ormonale, ma senza pretese.… (mais)

*Libro scambiabile*

Una famiglia teatro di odi, amori ambigui, vendette maturate e messe in atto nel più terrificante ed umiliante dei modi.
La casa, abitata da personaggi dai sentimenti estremi, diviene una gabbia tra le cui pareti riflette un familiare rancore, all'esterno invece le pareti imbiancate mostrano candidi e falsi affetti.
Tra la repulsione delle immagini incestuose vi è una fame disperata ed ossessiva di amore materno, un amore preteso a cui avvinghiarsi in ogni modo.

Il giudizio oscilla tra le due e le tre stelline, lo stile è molto meno impetuoso rispetto alle precedenti letture, la storia si tinge di atti incestuosi che mi hanno infastidita durante la lettura.… (mais)

Storie di giovani a Riccione

Un'adolescente alle soglie del suo diciottesimo compleanno. Un'estate a Riccione. Le notti, le discoteche, la spiaggia della riviera adriatica. La protagonista di queste storie riccionesi racconta in prima persona di una sua estate trascorsa in un appartamento condiviso con amici e amiche, e in giro per luoghi abitati da un mondo parallelo che rifugge la "normalità" degli adulti. Fluo, con il suo linguaggio inedito e contaminato e nel suo stile immaginifico, narra storie di vita di giovani degli anni novanta, che vivono una loro esistenza accelerata, dissipatoria, talora irresponsabile, e sono insieme trasgressivi e sognatori, iper-consumisti e super-omisti.
"Mi piace chiudere gli occhi. Proiezioni acide riempiono la stanza creando giochi lisergici silenziosi. Le mie gambe si muovono lentamente sotto rete lurex abbondantemente smagliata. Adoro le smagliature, i buchi vistosi. Vorrei partecipare a serate di gala lucidate a nuovo coperta solo da un certo plaid semicarbonizzato e da un bikini più micro del dovuto. Così, tranquillamente, provocare scandali lanciando ragni liofilizzati."… (mais)